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NUCLEARE & co: no alla fissione nucleare, no alle scorie

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Radioattività in Europa?

C’è qualcosa che non va, nella nostra Europa, e si vede soprattutto quando non vengono resi noti i dati su una possibile fuga radioattiva che sta interessando una grossa fetta del continente.


Nube radioattiva, dall’Ungheria il rischio iodio 131

Una fuga radioattiva di iodio 131 che si è propagata per più di un mese...cose da pazzi, perchèdobbiamo fidarci del nucleare ( a fissione), se una "normale fabbrichetta" di isotopi fa questo casino......

Nube radioattiva: veniva da centro medico in Ungheria
Ignote le cause
Di questa vicenda l'agenzia ungherese conosce l'inizio ma non la causa. E' stato infatti accertato che la fuga radioattiva è durata moltissimo: dall'8 settembre al 16 di novembre, giorno in cui la stampa internazionale ha iniziato (a questo punto per fortuna) ad occuparsi della questione. Quello che non si sa, invece, è il perché della fuga e, soprattutto, quanto sarebbe durata se qualcuno non avesse lanciato l'allarme.

Cosa non sappiamo sul nucleare

Il disastro di Fukushima, tra le altre cose, ha messo in luce il problema della segretezza su ciò che riguarda l’industria nucleare e la sua sicurezza – e non certo solo in Giappone, perché la predilezione per il silenzio caratterizza l’industria nucleare un po’ ovunque.

INFORMARE PER RESISTERE

Gestione scorie nel vercellese, ambientalisti diffidano la Regione Piemonte.

A Saluggia si trova l’85 per cento delle scorie radioattive italiane. Da 30 anni stanno a due passi dalla Dora Baltea e a 1,5 km dal più grande acquedotto del Piemonte.

Incubo cancro a Fukushima, si calcolano 420mila casi nei prossimi 50 anni

Una strage a orologeria, innescata dalle emissioni letali: la radioattività rilasciata dai reattori di Fukushima potrebbe causare quasi 420mila casi di cancro nei prossimi 50 anni. A riportare queste inquietanti cifre è uno studio di Chris Busby, segretario scientifico dell’Eccr, il comitato europeo sul rischio radioattivo, nato da un gruppo di scienziati desiderosi di analizzare in modo indipendente i pericoli legati alle contaminazioni nucleari....


E’ ufficiale: Fukushima potrà essere peggio di Chernobyl. E ora arriva il tifone
La centrale atomica di Fukushima è bucata come un colabrodo: e ora dovrà affrontare vento forte e piogge torrenziali. Il risultato più ovvio: la radioattività presente all’interno della centrale – così alta che nessuno può lavorarci, nonostante la tuta protettiva, per più di pochi minuti – verrà diffusa nelle aree circostanti, già pesantemente contaminate.

Nucleare. Fukushima peggio di Chernobyl. La contaminazione nella catena alimentare mondiale.


Da Chernobyl a Fukushima: il punto sugli effetti sanitari
A 25 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, un editoriale sulla rivista "Lancet Oncology" descrive le conseguenze dell'evento in termini sanitari,
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/titolo/1347629

Le scorie nucleari viaggiano verso la Francia. Ma la popolazione non è informata dei rischi
Un documento della Prefettura prevede tre livelli di pericolo legati allo spostamento dei materiali da Trino e Saluggia.
Ma l'obbligo di informare i cittadini scatta solo in caso di allarme "molto grave". "Sarebbe troppo tardi", protestano i sindaci,...
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Venti volte peggio di Chernobyl? Fukushima, il filtro dell’acqua radioattiva si è subito saturato

La Tepco – la società che gestisce Fukushima – ha interrotto il processo spiegando che in sole cinque ore la radioattività ha saturato il filtro. Si pensava invece che il filtro durasse circa un mese...

Il Governo continua ad ammazzare i referendum

Nei giorni immediatamente successivi al referendum diverse testate giornalistiche hanno evidenziato a modo loro l’avversione alla vittoria dei Sì per fermare il nucleare. Questi alcuni titoli: “Lunga e costosa la via delle rinnovabili”, “Il no all’atomo ci costerà 10 miliardi”, “Mancano all’appello 100 TWh”, “Maxi bolletta da 63 miliardi”. Era chiaro che partiva un “corpo a corpo” tra gli strenui difensori del modello energetico centralizzato e dipendente dai fossili e dall’uranio e la maggioranza assoluta dei cittadini italiani.
Una maggioranza che non aveva solo respinto il nucleare, ma aveva optato per il decentramento territoriale, per il risparmio, per le rinnovabili. Dovevamo aspettarci che il Governo non avrebbe facilmente abbandonato la filosofia che Scajola, Romani e Prestigiacomo avevano tenuto sugli scudi a copertura delle scorribande di Berlusconi presso i suoi amici Putin, Erdogan e Gheddafi e delle mire atomiche di Eni, Enel e Confindustria. Ma la mazzata arriva adesso con la manovra finanziaria “bipartisan”. Nel silenzio anche dell’opposizione vengono tolte di mezzo alcune misure che darebbero gambe alla vittoria referendaria e di fatto si creano le condizioni perché la crisi si traduca in un attacco ai beni comuni: acqua ed energie rinnovabili in particolare.
Dopo aver sottaciuto che in un solo anno il rialzo del costo del petrolio ci è costato più del costo degli incentivi al fotovoltaico pagato nel 2010 moltiplicato per più di sei volte, gli autori della manovra incoraggiano la privatizzazione delle aziende di trasporto collettivo, sottraendo così l’obiettivo del risparmio e della riduzione dei consumi al controllo diretto dei cittadini.

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