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PUNTI DI VISTA: etica e politica sostenibile.

FOCUS LIFEGREEN > LIVELLO 21

Pace fra “responsabili”. E l’Italia respira

......Il Governo c’è e non c’è, la maggioranza si balcanizza ma, si dice, voterà la fiducia. Normale amministrazione. Qualcuno fa notare che l’allentamento dei cordoni della borsa può portare questo paese nell’area in cui si trova la Grecia. E il clima da basso impero che si respira sollecita incursioni nei mercati dei mercanti internazionali. Ci vuole poco a metterci con le spalle al muro. Un governo debole e delegittimato dagli elettori non può reggere......


Berlusconismo
irriformabile.

di Emanuele Macaluso
In questi giorni abbiamo scoperto che ci sono due Berlusconi: uno liberale, estroso, bonario, ironico, capace di cogliere tutto ciò che si muove nella società e nella politica; un altro, quello più recente, quello che richiama una cocente sconfitta elettorale, chiuso in se stesso, ossessionato dai suoi problemi personali e giudiziari, che non governa e non fa politica. ...


Ieri in Italia sono finiti gli anni '80
Di Massimo Grammellini (articolo completo)

Ieri in Italia sono finiti gli Anni Ottanta. Raramente nella storia umana un decennio era durato così a lungo. Gli Anni Ottanta sono stati gli anni della mia giovinezza, perciò nutro nei loro confronti un dissenso venato di nostalgia. Nacquero come reazione alla violenza politica e ai deliri dell’ideologia comunista. L’individuo prese il posto del collettivo, il privato del pubblico, il giubbotto dell’eskimo, la discoteca dell’assemblea, il divertimento dell’impegno. La tv commerciale - luccicante, perbenista e trasgressiva, ma soprattutto volgarmente liberatoria - ne divenne il simbolo, Milano la capitale e Silvio Berlusconi l’icona, l’utopia realizzata. Nel pantheon dei valori supremi l’uguaglianza cedette il passo alla libertà, intesa come diritto di fare i propri comodi al di fuori di ogni regola, perché solo da questo egoismo vitale sarebbe potuto sorgere il benessere.
Purtroppo anche il consumismo si è rivelato un sogno avvelenato. Lasciato ai propri impulsi selvaggi, ha arricchito pochi privilegiati ma sta impoverendo tutti gli altri: e un consumismo senza consumatori è destinato prima o poi a implodere. Il cuore del mondo ha cominciato a battere altrove, la sobrietà e l’ambientalismo a sussurrare nuove parole d’ordine, eppure in questo lenzuolo d’Europa restavamo aggrappati a un ricordo sbiadito. La scelta di sfidare il Duemila con un uomo degli Anni Ottanta era un modo inconscio di fermare il tempo. Ma ora è proprio finita. Mi giro un’ultima volta a salutare i miei vent’anni. Da oggi si guarda avanti. Che paura. Che meraviglia.

Quasi un programma
di governo.

A 120 anni dalla "rerum novarum", l' attualità del testo di Leone XXIII
Di Franco Biancofiore



«È un segnale importante sul piano etico e sociale La gente non ne può più»

...Perché la gente non ne può più? «Perché è stanca della scena politica che si presenta ogni giorno. Molte cose non vanno, la situazione economica, la fatica ad arrivare a fine mese, la crisi generale, ma anche le ferite allo stato sociale, la famiglia, il lavoro, la scuola, l' educazione, la sanità, le difficoltà delle piccole imprese, insomma i problemi reali. C' è voglia di cambiamento». In che modo? «La priorità assoluta è che si faccia l' interesse dei più deboli. Non è possibile anteporre il bene privato a quello pubblico, occorre trasparenza di comportamenti e rispetto degli impegni..

Il principio di sostenibilità come
volontà di Dio

di Fabio Spalletti

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