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FOCUS LIFEGREEN > INQUINAMENTO
Golfo di Augusta come Chernobyl e Fukushima
Gli abitanti del polo chimico e petrolifero di Augusta-Melilli-Priolo, in provincia di Siracusa, sanno di vivere in una delle aree più a rischio e inquinate d’Italia. Lo chiamano giustamente il “golfo della morte”.
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http://www.nuovasocieta.it/inchieste/25926-golfo-di-augusta-come-chernobyl-e-fukushima.html
Ecco il paese del ponte sullo stretto di Messina, del "nucleare sicuro" e dell' enorme debito pubblico. E questo è solo un assaggio. Non c' è più tempo per pensare, è necessario agire....oppure sarà la fine del nostro paese, tutto.
Zen, labirinto di abbandono
Entrare allo Zen è fare un tuffo in un mare di contraddizioni, dove un cartello gigante con su scritto «Giardino della civiltà» fa a pugni con una montagna di detriti e materiale edile, dove i bambini, per andare a scuola, devono costeggiare duecento metri di rifiuti e carcasse di auto bruciate, dove le strade dedicate ai più grandi campioni dello sport italiano diventano il quartier generale dello spaccio e della ricettazione. Le periferie di Palermo, spesso centri di smistamento di traffici illeciti, soffocate da spazzatura e assenza di servizi, vivono un presente di grande sofferenza e lo Zen ne è l'emblema. I due volti dello stesso quartiere
Ogm, riso amaro per la Bayer che paga 750 milioni
STATI UNITI. Nel 2006 una contaminazione da biotech sperimentale provocò il crollo dell’intero mercato Usa. L’azienda tedesca trova un accordo con 11mila produttori “convenzionali”.
Il verdetto dell'Unione europea
"Mari italiani sempre più sporchi"
Report europeo: “Qualità acque peggiorata”. Legambiente: “Maglia
nera alla Campania
Il rapporto Ue fotografa lo stato di salute di fiumi, laghi e mari degli Stati membri. L'Italia non è tra i Paesi più virtuosi come conferma il bilancio di Goletta verde 2010: ben 169 punti critici minacciano la salute del mare italiano, uno ogni 44 km di costa, con ben 132 foci di fiumi off limits
Napoli, discarica nel Parco del Vesuvio
Centomila tonnellate di rifiuti liquidi sversati per anni nell'area a nord di Napoli, anche in una discarica abusiva di 3mila metri quadri ricavata all'interno del parco naturale del Vesuvio. Acque nere, olii di scarto e residui della lavorazione del vetro sono finiti per anni nella rete fognaria
Acerra, verità da smaltire
Perché il termovalorizzatore campano è nato già “vecchio”.
primi segnali di allarme si ebbero già nel 2009, durante la fase del cosiddetto collaudo condotto in tandem dalla società uscente Fibe (gruppo Impregilo) e da quella entrante Partenope ambiente (cioè la A2A, composta dal Comune di Milano, da quello di Brescia e da imprenditori privati): i tecnici trovarono sul pavimento dei forni pezzi di isolante che si erano staccati dalle pareti.
Un dato anomalo, ma non fu valutata la gravità del fenomeno.
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Giugliano è “Monnezza city”
Tra veleni e affari del nord
Viaggio nella terza città della Campania, dove la terra accoglie i rifiuti settentrionali. Una bella torta per la camorra. Racconta il pentito Vassallo: "Duecentomila tonnellate di sostanze tossiche ci furono pagate a 10 lire al chilo"
Spazzatura
Puntata del 07/02/2011
(argomento Rifiuti)
RAI3 - video - Presadiretta